benedettosedicesimo

4.26.2005

Un sorriso senza effetti speciali

di MARIO MORCELLINI

Nel clima di attesa che si è creato attorno al nuovo Papa, i media informativi si sono concentrati sullo stile comunicativo, scrutando impazientemente i segni distintivi e l’identikit del Pontefice appena eletto. E’ difficile negare che sia sotto osservazione, ed ancor più da parte delle telecamere e dei teleschermi piuttosto che della gente. Anzi, se un’evidenza comincia ad emergere in un campione così ristretto e problematico di giorni, è che le folle di fedeli si sono già schierate con lui, senza darsi la pena di aspettare il risultato dell’esame.
Del resto, è difficile negare che Ratzinger parta con l’handicap. Come chiunque altro e persino di più, grazie alle etichette ed alle semplificazioni che nel tempo si sono stratificate attorno alla sua immagine, ridimensionandosi peraltro negli ultimi mesi. L’handicap è ovviamente dato dal confronto istintivo con Giovanni Paolo II e con la sua inesauribile forza comunicativa: un confronto ingiustificato, perché la sua gestualità si era costruita ed accumulata negli anni e solo a posteriori si può dire che essa era intuibile a partire già dalla citatissima gag dal balcone delle benedizioni. Anche per Benedetto XVI, allora, non partiamo dal debutto che resta comunque un evento rappresentativo di un’altra identità comunicativa, chiarita ed emancipata nei giorni successivi fino a trovare il suo culmine espressivo più forte ed eloquente nella giornata di ieri. E’ un Papa che si caratterizza anzitutto per sobrietà di stile ed economia di gesti. Non sembra aver paura degli errori e delle esitazioni ma il suo portamento risulta ugualmente di grande impatto comunicativo.
Copre l’attesa delle parole e gli intervalli con il linguaggio del corpo e con un viso illuminato, che ricorda in modo singolare il celebre profilo di Federico Borromeo tracciato da uno che se ne intendeva come Alessandro Manzoni. Al di là delle “aperture” culturali del suo discorso di insediamento, Ratzinger non sembra ossessionato dagli “effetti speciali”, e soprattutto non ha fretta di gestire la geometrica potenza dei media. E tuttavia, già oggi la sua personalità comunicativa comincia a stagliarsi con un timbro singolare e spiccato, che crea una straordinaria sintonia con i fedeli determinando più che un bagno di folla, un vero e proprio bagno di comunione, ispirato alla stessa sorgente a cui sembrava attingere il suo predecessore.