Ogni mattina
di Luisa Muraro
Prima un polacco, poi un tedesco, un tedesco che gli e' stato fedele e
subordinato per vent'anni, questo ha un senso che in Africa o in America
Latina o in Asia possono ignorare ma noi in Europa no, e' il simbolo di una
ferita rimarginata e ci aiuta a ricordarla, simbolo parlante al posto di non
ricordarci piu' di niente, al posto di un'Europa messa insieme senza
passione.
Da questo punto di vista, ben venga come vescovo di Roma l'uomo che ha
scelto di chiamarsi come il papa che vide e pianse gli orrori della prima
guerra mondiale, cioe' la follia dell'Europa che apri' la strada alla
supremazia degli Usa, allora una potenza ancora misurata e savia, ma adesso
non piu'.
Purche' non sia un altro modo per continuare a credere di stare al centro
del mondo, un tremendo errore di prospettiva che prelude solo ad altre
guerre.
Se uno vuole non ricaderci e aiutarci tutti, c'e' un trucco e vorrei
insegnarlo a Benedetto XVI, ogni mattina alzarsi e dirsi: "sono solo un
uomo, sono solo un uomo" e non perche' c'e' Dio, che forse c'e' ma non e' il
nostro termine di confronto piu' prossimo, oh no, ci sono i bambini, gli
animali, le piante, i corpi celesti, le acque, il vento. E per uno come lui
e tutti gli altri uomini, ci sono le donne soprattutto, quella che lo ha
messo al mondo, quelle che gli hanno insegnato a leggere e a scrivere,
quelle che ha desiderato, non so niente, parlo cosi', ma di sicuro posso
dire le donne che hanno amato Dio e il prossimo quanto e meglio di lui e non
hanno mai messo in conto di diventare monsignore, vescovo, cardinale, papa,
e sono felici lo stesso e di piu' (quando sono felici).
"Sono solo un uomo, al vertice di una povera gerarchia senza donne, chissa'
per quanto tempo ancora", dirselo tutte le mattine e poi pensare a Gesu' che
lascio' i discepoli per fermarsi a parlare e a bere con la Samaritana. Mi
scusi, Santita' (che titolo!), scusami, Joseph, c'e' qualcosa in te che mi
ispira a parlare cosi', come un'improvvisata predicatrice, come una maestra
di strada. Forse e' il fatto che sei tedesco.
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